La giacca della nonna (My grandma's jacket)

mercoledì 23 gennaio 2008



Ieri sera ero a cena dalla mia mamma, ed in un momento di freddolosità le ho chiesto di darmi qualcosa da mettere su. E lei ha tirato fuori questa bellissima giacca fatta a mano da mia nonna Lia (che poi è quella che mi ha insegnato il diritto ed il rovescio...) circa trent'anni fa: come vedete il modello è molto carino. Le maniche sono a sbuffo, con tutte le maglie del polsino raddoppiate per avere il riccio, il collo e le tasche hanno un semplice ma efficace disegno a jacquard, e tutti bordi sono rifiniti con uno smerlino a picot (anche le tasche!). Veramente un bel lavoro. Beh, lei si faceva anche i vestiti a maglia, ne ricordo uno verde acqua con la gonna a godet e il collo annodato a sciarpetta che era delizioso... brava nonna! Mi manchi tanto...

Yesterday I was with my parents for dinner. I was a bit cold, and I asked my mother to give me something to wear. She picked up this: a 30 years old knitted jacket, realized by my grandmother (who taught me the basics of knitting...). It's a very good work: as you can see there is a lovely picot edge all around the borders and in the pockets too. What a great knitter she was! I miss her a lot...

4 commenti:

luigi@ ha detto...

ciao Lilli
credo che anche tu sia daccordo con me quando affermo che le donne che un tempo lavoravano a maglia o all'uncinetto realizzavano dei lavori molto più difficili di quelli che noi oggi proviamo a fare.
Mia mamma , come tua nonna, ai tempi in cui non era sposata si faceva insieme a sua nonna interi vestiti, meravigliosi completi giacca e gonna.
Ho tanti giornali , per esempio degli anni settanta, nei quali ci sono modelli a maglia di una precisione quasi sartoriale, mentre invece nei giornali che oggi troviamo in edicola i modelli sono di estrema semplicità.
Girovagando per il web ho notato che in Spagna e Portogallo per esempio i modelli (che sono prevalentemente ad uncinetto ) sono ben costruiti sono sciancrati, con scalfi e avvitamenti meticolosamente costruiti.

23 gennaio 2008 alle ore 09:37
gomitolina ha detto...

E' proprio vero, anch'io ho delle vecchie riviste di maglia degli anni 60-70 ed è come dici tu. Pensa che tutti i golfini sono fatti con ferri 2-3, mai più grossi, cosa che oggi è praticamente improponibile!

23 gennaio 2008 alle ore 10:31
Alice Twain ha detto...

Non è necessariamente vero che tutto fose lavorato con ferri minuscoli: dagli anni Quaranta fino ai primi anni Settanta fu di moda lavorare capi molto fini, ma ho riviste della seconda metà degli anni Settanta in cui trionfano ferri da 5-8 mm. Vero però che da allora i pattern italiani sono andati decadendo in termini qualitativi e tecnici, cosa che non necessariametne è successa all'estero. Se non l'avete ancora fatto, andate a vedere sui siti di Vogue Knitting e Interweave Knits (non metto i link fiduciosa in google). Entrambe le riviste hanno anche un certo numero di pattern gratuiti che potete scaricare. Tutti hanno una cura, tanto nell'esecuzione che nella spiegazione, che non ha rivali e sono forniti in più taglie, con ampie schede tecniche e di approfondimento di ogni genere. Inoltre, l'impaginazione della spiega non è compressa per farla stare sul numero più basso possibile di pagine ma estesa, aperta e ampia, con uso di ogni sorta di strumento tipografico utile a rendere la lettura agile e non faticosa. Un abisso rispetto alle riviste italiane: quando ho tra le mani un numero di quelle riviste, leggo anche gli schemi che non mi interessa eseguire proprio per la ricchezza tecnica: ognuno di quegli schemi mi fa progredire!

23 gennaio 2008 alle ore 12:25
luigi@ ha detto...

....proprio così....non è tanto il numero di ferri che mi dispiace è proprio la mancanza di "modello" che non mi invita alla realizzazione,sembra quasi che il gusto di un modello preciso sia stato sostituito dalla lana "super" che da sola fa il maglione.......avete presente quei filati a più colori con pelo lungo e magari luccichii vari ?Bene con quelli basta lavorare un modello dritto completamente a rasato per ottenere un capo d'effetto; non che questo mi dispiaccia ma quando compro una rivista mi piace trovare capi che la mia fantasia e la mia competenza non mi permettono di realizzare se non copiandoli (magari modificandoli e adattandoli a me)

23 gennaio 2008 alle ore 15:14